mercoledì 18 giugno 2014

Illustrazione naturalistica e scientifica oggi: testo integrale dell'intervista

Ripescato nel mio archivio, vi riporto qui il testo integrale dell'Intervista sul tema dell'Illustrazione Naturalistica rilasciata lo scorso anno ad Anna Sustersic per ScienzainRete.



D - Il disegno naturalistico è nato come inevitabile compagno della ricerca naturalistica, testimonianza di mondi esotici e sconosciuti, collettore di particolari individuati dall'autore e unico modo per trasmettere informazioni sulla Natura permettendo di identificarne la varietà. Il disegno naturalistico è nato con la volontà di riprodurre nella maniera più oggettiva possibile un mondo nuovo che stava venendo scoperto. Oggi gli strumenti di cui si avvale la ricerca sono sempre più di tipo digitale, foto, video e computer grafica, oggi il disegno naturalistico svolge ancora un ruolo peculiare come strumento didattico/scientifico? 


R - Mi sono posta spesso questa domanda, riflettendo sul senso attuale della mia professione. È vero, oggi esistono mezzi apparentemente più oggettivi di riproduzione della realtà naturale e scientifica. 

Ho usato però di proposito l’avverbio “apparentemente”, poiché a mio parere le immagini offerteci tramite tali mezzi si rivelano il più delle volte insufficienti all’occhio della maggioranza del pubblico utente, a vari livelli, della divulgazione scientifica e naturalistica. 

Faccio un paio di esempi. 

1) Dal “micro” al “macro” cosmo (ossia tramite micro- e telescopi anche di nuova generazione) ci giungono immagini comunque artefatte, catturate utilizzando vari metodi di contrasto: i colori che vediamo in tali immagini non sono dunque in ogni caso necessariamente reali. La forma stessa degli elementi descritti risulta ai nostri occhi (parlo sempre riferendomi al grande pubblico) non sufficientemente distinta ai fini di cogliere la struttura degli elementi stessi. Ecco allora che per descrivere didatticamente la struttura di una cellula, di un atomo, di un corpo celeste, l’illustrazione è ancora mezzo privilegiato e insostituibile. 

In questo senso anche alcune Illustrazioni Anatomiche risultano didatticamente più efficaci delle fotografie; lo dimostra il fatto che in tutti i testi di anatomia per i corsi universitari le illustrazioni ricoprono tuttora oltre l’80% delle immagini interne. 


Cloroplasto (part.) - MEG per Jaca Book


2) Il fattore Tempo. 

Nessuno strumento di ripresa potrà mai restituirci l’immagine di un organismo o di un ambiente che non sono più. 

L’Illustrazione Paleonaturalistica è indispensabile ai fini di mostrarci ambienti ed esseri viventi animali e vegetali ormai estinti. Ricostruzioni in 3D e animate nascono sempre e comunque da un lavoro preliminare eseguito tramite accurate illustrazioni. 

Diciamo poi che spesso i nuovi strumenti di ricerca sono utilissimi alla migliore realizzazione delle illustrazioni. Da un grande numero di fonti fotografiche si ricava una sola illustrazione, quando non sono disponibili soggetti dal vero. Questo avveniva già in passato: prendiamo ad esempio “La Grande Flora a Colori” di Gaston Bonnier, illustrata nei primi anni del ‘900 con una tecnica singolare. Le piante venivano fotografate, ovviamente in bianco e nero, e dai negativi su vetro venivano fatte delle stampe molto chiare, appena visibili. Proprio su queste stampe erano poi apportate a matita alcune modifiche (come restituire freschezza a un fiore appassito, completare una foglia strappata… quasi un fotoritocco!) e infine dato il colore con acquarello o tempera. 

Dunque, a mio parere, sì, il disegno naturalistico (e scientifico) hanno ancora un… brillante presente e un altrettanto probabile futuro. 


da La Grande Flora - G. Bonnier



D - Le tavole di Maria Sybilla Merian e le antiche stampe naturalistiche evocano sensazioni particolari ed esercitano sul nostro immaginario romantico un fascino unico. Fotografie e disegni suscitano emozioni diverse? Perché? E cosa dà al disegno quel fascino particolare? 


R - Davanti a una fotografia di Frans Lanting si rimane a bocca aperta e anch’essa indubbiamente evoca qualcosa dal profondo. Quando la fotografia naturalistica diviene arte come in questi casi, credo che le emozioni generate siano molto simili. 

Penso che differente sia però l’impatto visivo. La fotografia è senza dubbio sempre più rapida (i termini “scatto”, “istantanea”, già ne rendono l’idea…) non solo nella sua realizzazione – anche se in realtà penso che per realizzare alcuni capolavori fotografici sia necessario un lavoro preliminare molto accurato – ma anche nell’atto di comunicare. 

Difficilmente davanti a un paesaggio naturalistico fotografico di Lanting, per rimanere sull’esempio precedente, ci soffermiamo a osservare i minimi dettagli come invece avviene davanti a una tavola di Robert Bateman, e lo stesso avviene per le antiche quanto suggestive illustrazioni della Merian: quanto ci attrae è la cura del dettaglio, la singola sfumatura… mentre nell’immagine fotografica della medesima pianta siamo forse più portati a cogliere la bellezza dell’insieme. 


Beccaccia - MEG per Jaca Book - Acquarello e tempera



D - Disegno e fotografia naturalistica hanno obiettivi comunicativi diversi? 


R - Mi riallaccio alla domanda precedente. Sì, in parte sì. Secondo me proprio per le differenti caratteristiche insite nei due mezzi. La fotografia di per sé mi sembra colga un attimo particolare di quel soggetto, animale o vegetale che sia; un fugace, unico, spesso affascinante aspetto della sua esistenza. 

L’illustrazione invece mi pare prolungare indefinitamente il suo essere completo nel tempo. 

Non solo a livello iconografico (è possibile ad esempio dipingere un albero simultaneamente nelle sue quattro stagioni, mentre per ottenere lo stesso effetto in fotografia sono necessari quattro differenti scatti eseguiti a grande distanza di tempo fra loro e montati in postproduzione), ma proprio – come dicevo prima – per quella particolare “lentezza” comunicativa che più facilmente ci porta a “conoscere” il soggetto nella sua forma ideale, nella sua essenza assoluta anziché relativa ad un istante. 


Stagioni - MEG - Acquarello e tempera



D - Quanto impiega a fare un disegno? 


R - Naturalmente dipende da vari fattori, quali la dimensione della tavola e la tecnica utilizzata. 

Una piccola tavola botanica richiede al massimo una giornata di lavoro, mentre per una grande ambientazione possono essere necessari anche quindici-venti giorni… parlando di tavole eseguite a mano. 


Carbonifero - MEG per Jaca Book - Acquarello e tempera



D - Le sue illustrazioni naturalistiche sono un ottimo strumento didattico per chi vuole osservare la Natura e d’altra parte richiedono all’autore la disponibilità a conoscerla e studiarla. Disegnare la Natura e i suoi abitanti è stato per lei didatticamente interessante? 


R - Assolutamente sì. Per quanto mi riguarda posso dire che fin da bambina amavo osservare e riprodurre istintivamente in disegno soprattutto gli animali. Iniziando la mia professione, al termine degli studi accademici, proprio come illustratrice naturalistica, mi sono veramente appassionata alle Scienze Naturali. Per una serie di circostanze non mi è stato possibile frequentare – come avrei desiderato – il relativo corso universitario, ma per ogni singolo soggetto da rappresentare fin da allora ho cercato di dedicare giornate di studio e confronto, al punto che un animale o un piccolo fiore divengono a un certo punto quasi… di famiglia!


Martora - MEG - Acquarello



mercoledì 7 maggio 2014

Per le vie di Struga

La scorsa domenica 4 maggio ha avuto luogo, presso la Sede del Coro Stelutis in via Pallavicini 21 a Bologna, la presentazione del libro "Per le vie di Struga" a cura del Coro Antonella Alberani.

L'idea è nata dal Direttore del Coro, Maestro Gian Marco Grimandi, cui si deve anche la scelta dei testi dei canti più amati dalle Coriste e da me poi illustrati, al fine di sostenere l'Associazione "Il Seno di Poi - onlus" che si occupa di assistenza e sostegno delle donne operate di carcinoma mammario.

Il libro contiene contiene preziosissimi pensieri, riflessioni, emozioni e sentimenti delle Coriste che da tre anni cantano nel Coro. 

È possibile ordinare e acquistare il libro presso l'Associazione stessa.




Alcune delle illustrazioni contenute nel libro "Per le Vie di Struga".






martedì 8 aprile 2014

La natura con gli occhi del cuore





Un bellissimo concorso organizzato dal Parco dei Castelli Romani e dedicato a Maria Vittoria Croce, fine disegnatrice naturalistica prematuramente scomparsa.

La giuria, presieduta da Federico Gemma, ha scelto i quattro vincitori (terzo posto ad ex aequo): 
Stefano Scapolan,
Gaia Sorrentino,
Francesca Liardi e Marco Preziosi.

Potete ammirare qui le opere premiate.

Selezionate per la mostra ed esposte anche le mie due illustrazioni (che potete rivedere meglio qui e qui):





La mostra è visitabile (ingresso libero) fino a domenica 13 aprile 2014 presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati.


domenica 16 marzo 2014

giovedì 6 febbraio 2014

Mamma e Papà


Cari neogenitori alle prese con le prime parole del vostro bébé: siate intransigenti e correggetelo prima che sia troppo tardi. Guai se pronunciasse quali prime, istintive, tenere sillabe, “Ma-ma” e “Pa-pà”, come avviene - stoltamente - da decine di migliaia d’anni (da quando, cioè, la razza umana balbetta) e similmente in ogni lingua e angolo del globo terracqueo. 
Con pazienza e fermezza spiegategli che deve dire “U-no” e “Du-e” (o viceversa) o, genericamente, “Ge-ni-to-re”. 
Questo per evitare gravi traumi futuri e per non urtare "nuove e differenti sensibilità". Anche solo in occasione della compilazione di un modulo per l’iscrizione a scuola. 




Mamma e Papà
Afrikaans: ma, pa
Albanese: mom, baba
Arabo: mom, abbà
Bengalese: mayera, baba
Ceco: maminka, tata
Cinese: mama, bà
Coreano: eòmma, appa
Creolo: manman, papa
Croato: mama, tata
Danese: mom, dad
Ebraico: mom, abbà
Francese: maman, papa
Galiziano: mamà, pai
Giapponese: mama, otosan
Greco: mamà, bampàs
Gujarati: moma, pità
Hindi: mam, pità
Indonesiano: mama, ayah
Inglese: mom, dad
Irlandese: mam, daidì
Islandese: mamma, pabbi
Lettone: mamma, tetis
Nepalese: ama, pitaji
Norvegese: mamma, pappa
Olandese: mama, pa
Polacco: mama, tata
Portoghese: mamãe, pai
Punjabi: mami, daidi
Rumeno: mama, tata
Russo: mama, papa
Serbo: mama, tata
Slovacco: mamicka, otec
Sloveno: mama, oce
Spagnolo: mamà, papá
Svedese: mamma, pappa
Swahili: mama, baba
Tamil: am’ma, tantai
Tedesco: mama – mutti, papa
Vietnamita: me, cha
Yiddish: M’am, t'at
Yoruba: mama, baba
Zulu: umama, ubaba

chissà... vorrà pur dire qualcosa?




martedì 28 gennaio 2014

martedì 7 gennaio 2014

Va', pensiero...






Spero di potervi presto rivelare di cosa fa parte questa piccola "finestra musicale"...
Nell'attesa, ecco i celebri versi cantati dal Coro del Nabucco di Verdi.


Va’, pensiero, sull’ali dorate;
Va’, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne le torri atterrate…
Oh mia patria sì bella e perduta!
O membranza sì cara e fatal!

Arpa d’or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!




lunedì 9 dicembre 2013

Sulla via dei Magi

Grazie alla moderna Cometa tecnologica (leggi, squallidamente: "navigatore"), nonostante una fitta nebbia e il buio calante Gio ed io siamo riusciti a raggiungere il delizioso centro storico di Caravaggio, dove, nell'altrettanto delizioso locale Papa Joe, ha avuto luogo l'inaugurazione della piccola mostra "I Re Magi a Caravaggio". 

Il nostro passaggio è stato brevissimo, proprio come quello di una... meteora, ma sufficiente a cogliere tutti i segni della calorosa accoglienza da parte del carissimo Fabio, sempre sorprendente per il suo entusiasmo e per la sua creatività, e dei gentilissimi proprietari del locale che ci hanno offerto un meraviglioso aperitivo.

Sufficiente anche a vedere finalmente di persona gli amici illustratori del WAI e a reincontrare Roberto Gallon, promotore primo di tutta l'iniziativa in sede Brugherese.

Fabio ha realizzato con le sue mani d'oro (... e incenso e mirra?) tutto il fine allestimento della piccola, magica esposizione. 

Non ho avuto il tempo di scattare foto, dunque vi lascio questi due estratti dalle immagini che gentilissimamente mi ha inviato Ilaria!






Speriamo sia la prima di una serie di mostre collettive del mitico WAI.
Grazie Fabio, grazie Roberto, grazie a tutti!

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Aggiornamento... ecco QUI il resoconto più dettagliato scritto da Ilaria!

lunedì 2 dicembre 2013

I Re Magi a Caravaggio


Inseguendo i Re Magi che inseguono una stella - anzi, in questo caso almeno dieci stelle - eccoci a Caravaggio. Da sabato 7 dicembre. Inaugurazione della mostra domenica 8 dicembre alle ore 17.


Con un grazie particolarissimo a Fabio Facchinetti e Roberto Gallon.






Nell'ambito della mostra, vi segnalo anche il laboratorio creativo per i più piccoli, tenuto dal vulcanicissimo Fabio Facchinetti domenica 15 dicembre alle ore 16, sempre al PAPA JOE (via Roma 22) di Caravaggio.


venerdì 22 novembre 2013

Eden: c'è paradiso e paradiso



Il Concorso per il Calendario Tapirulan 2014, per questa edizione dal tema “Eden”, mi ha dato l’occasione per qualche piccola riflessione. 

Le illustrazioni proposte possono essere collocate, a livello di lettura tematica, in due categorie: 

- Eden come luogo della tradizione biblica (Gn 2), il cosiddetto Paradiso Terrestre, dimora della neo-creata umanità; 

- Eden visto come pura esperienza positiva, personale o collettiva, slegata dall’originario contesto biblico. 

Nell'ambito della seconda chiave di lettura, le possibilità erano ovviamente libere e infinite: "Eden per me è…"  ciò che più amo, la condizione in cui mi percepisco totalmente e serenamente "me stesso", la massima realizzazione e pienezza di sé. 

Riguardo all’interpretazione più classica, invece, ho colto una diffusa ignoranza (... non-conoscenza!) circa il tradizionale mito del Giardino dell’Eden. Questo da un lato non mi ha stupito, poiché accade purtroppo molto spesso, soprattutto quando ci si addentra nella sfera religiosa e in particolare cattolica, ma mi ha fatto comunque pensare a quanti "luoghi comuni" lasciamo correre quotidianamente. 
Ogni illustrazione partecipante era, come è noto, accompagnata da una nota dell’Autore che ne motivava la scelta iconografica. Non ho i numeri alla mano (le ho lette tutte, senza ahimè contarle), ma posso assicurare che davvero molte, fra le immagini legate al tema dell’Eden biblico, partivano da presupposti errati, rivelando molta confusione riguardo al Paradiso Terrestre. 

Qualche esempio. 

- Confusione tra l’Eden (Paradiso Terrestre, appunto: il creato vergine, la Terra delle origini descritta come splendido giardino) e il Paradiso escatologico, realtà che per il credente attende l’uomo redento dopo la morte. 

- Come conseguenza a questa prima svista, nasce l’erroneo abbinamento Eden – Inferno… mentre è ovvio che non abbiano nulla a che fare l’uno con l’altro: l’Inferno è in contrapposizione al Paradiso, non all’Eden. 

- Confusione tra l’Albero della Vita (descritto in Gn 2, 9 come posto da Dio al centro del “giardino”) e Albero della Conoscenza del Bene e del Male (sempre Gn 2, 9). Non sono in realtà la stessa cosa: il primo è simbolo d’immortalità, il secondo rappresenta la facoltà di decidere da sé cosa sia bene e cosa sia male. 
In questo prezioso simbolo sta il senso di tutto ciò che avviene in seguito. Dio, che ha in sé la chiave del Bene e del Male, dona all’uomo appena creato la possibilità di vivere eternamente secondo la bontà del suo precetto chiedendogli di fidarsi e, tuttavia, lasciandolo libero. L’albero non è nascosto, è lì. Dio è trasparente, non nasconde parte di sé alla sua creatura, le chiede solo – come un padre chiede al figlio piccolo – di fidarsi della sua sapienza. L’uomo (è ciò che accade a ciascuno di noi, fin da bambini, quando appunto ci ribelliamo alle indicazioni del papà o della mamma che pure agiscono per il nostro bene!) rivendica il diritto di decidere da sé cosa è bene per se stesso e agisce di conseguenza, dando luogo alla disarmonia dell’universo intero… è una catena. Dal primo “no” della nostra coscienza personale, simboleggiato in Genesi dalla raccolta del frutto, nasce il conflitto permanente, la vita disarmonica dell’umanità intera (dalle piccole incomprensioni domestiche agli atti criminali, fino alle guerre, alla fame collettiva e alla disastrosa mancanza di rispetto per il nostro stesso pianeta). 
Esistono, in sintesi, leggi primarie – condivisibili anche dai non credenti o dai fedeli di religioni differenti dal Cristianesimo - che non possono essere violate senza causare una catena di situazioni negative per l’umanità. 

- Confusione, infine, tra l’Albero stesso della Conoscenza del Bene e del Male, di cui sopra, e un inesistente quanto fuorviante “Albero della Conoscenza” (punto). Diverse note degli Autori concorrenti fanno, infatti, riferimento ad un presunto divieto, da parte di Dio (leggi: Chiesa) all’uomo, di conoscere la realtà, di avvicinarsi alla cultura, quando per secoli la cultura è stata tramandata con pazienza infinita proprio attraverso i manoscritti nei monasteri (cattolici e non). Ragione (conoscenza, cultura) e Fede sono complementari e necessarie, entrambe, a comprendere con pienezza – fin dove giunge il limite umano – la realtà della nostra vita. E Dio nessun veto ha mai posto in tal senso, anzi: sempre in Gn 2, 19-20, proprio Dio lascia che sia l’uomo a “dare il nome” a ciascun essere vivente della Terra (possiamo ampliare il concetto ad ogni realtà), ossia a conoscerlo, “catalogarlo”, prendersene cura a propria discrezione. Simbolo, questo, della primordiale "scienza" umana, destinata a crescere nel progetto stesso di Dio. 
Qualsiasi ostacolo storico alla conoscenza intesa come uso dell'intelligenza e della cultura è a sua volta frutto di un egoismo umano (in sostanza, il tentativo di singole coscienze, o cerchie ristrette, di mantenere controllo e potere sul resto dell'umanità) e non certo di una volontà divina.


San Girolamo nel suo studio -
Domenico Ghirlandaio


Lascio ad altri il compito di commentare le scelte stilistiche della giuria del concorso; mi premeva solo fare un po' di luce, nel mio piccolo, su questi equivoci "paradisiaci"... 
Approfitto, invece, per ringraziare tutti coloro che hanno apprezzato il mio solitario e silenzioso Adamo!

Alla prossima sfida...

Una delle tante versioni preliminari
della mia illustrazione "Tempo di scelta".
Acrilico e matita su carta.





giovedì 7 novembre 2013

Eden


Dopo un... sofferto fai-e-disfa, degno della Creazione in sei giorni, al settimo avevo infine spedito la mia illustrazione al concorso per il Calendario Tapirulan 2014, dal tema: "EDEN". 

Mi è uscita, chissà perché, con un nonsoché di surreale...

La trovate a pagina 4 dell'esposizione online, fra altre 750 e più opere, di cui molte davvero belle.
Entro il 20 novembre, 40 di queste illustrazioni saranno selezionate per la Mostra annuale e 12, fortunatissime, per il Calendario.

È possibile commentare l'immagine direttamente sul sito di Tapirulan, a questo link:

http://www.tapirulan.it/concorso-calendario/450/498/4911#.UnuUYyihhQc



lunedì 28 ottobre 2013

Disegnando in Città...

Sono finalmente aperte le iscrizioni ai Corsi per il Tempo Libero 2013-14 promossi dal Comune di Monza.
Fra i 300 approvati, anche il mio laboratorio di Disegno e Illustrazione

Viste le richieste differenti da parte di alcuni aspiranti corsisti, ho deciso di proporre un livello "basic" - per chi ha voglia di iniziare a "scarabocchiare" in compagnia le forme più semplici - e uno più avanzato per coloro che, già abituati a disegnare o dipingere, desiderano divertirsi impegnandosi in un progettino più articolato: dalla stesura di un semplicissimo storyboard alla creazione rigorosamente "handmade" di una piccola maquette di libro illustrato.

Per facilitare la partecipazione attiva di tutti i corsisti, i posti saranno necessariamente limitati.

Il corso, rivolto ad adulti e giovani, avrà inizio dopo le vacanze di Natale, domenica 19 gennaio 2014 alle ore 20:30: una dozzina di incontri di due ore ciascuno, in tutta semplicità... e, naturalmente, compiti a casa!

Dove? Presso la sala del Centro Civico di via Iseo 18 a Monza.

Per iscrizioni e info (costi e materiali): laborillustra@gmail.com

Vi aspetto!



venerdì 11 ottobre 2013

Mr. Big Sunday e due giorni da ricordare




Ore 14 di venerdì 4 ottobre: per la serie "Meteo-contro-Tutti", vanno in onda per il week-end le icone più nere con tanto di fulmini e segnali di allerta, ma ormai è deciso, da mesi, e si parte. Lasciando a casa, per precauzione, i più piccoli con i quali avevamo programmato di trascorrere qualche giorno di vacanza “extra”. 
Meta: Follonica, nel Grossetano; ufficialmente (io) per partecipare al Workshop di Paolo Domeniconi sull’illustrazione digitale, e ufficiosamente (Gio e A.) per accompagnarmi e visitare i dintorni. 
Il viaggio è più breve di quanto io ricordassi e di quanto il navigatore vorrebbe darci ad intendere: a suo parere dovremmo, infatti, proseguire per altri 40 Km per giungere a destinazione, ma fortunatamente riconosciamo l’uscita giusta all’ultimo momento e non ci caschiamo! 

Nelle ultime luci di una giornata cupa, ci appare il piccolo, delizioso villaggio che ci ospiterà. 
La mitica Teresa, finora “conosciuta” solo via e-mail, ci assegna la camera e io intravvedo i volti ancora anonimi dei pochi compagni di corso già arrivati in reception. 
Come da programma inizia a piovere, mentre con Gio ed A. andiamo, ormai buio, al supermercato più vicino a comperare poche cose necessarie. Poi ci raccogliamo nel grazioso appartamento: una cena frugale e, da parte mia, un po’ di emozione pensando a domani e molta nostalgia dei piccoli che sarebbero dovuti essere qui con noi. 


L'area comune interna al piccolo villaggio


Al risveglio, sabato mattina, il cielo è ancora minaccioso, ma è tonificante percepire il profumo dei pini marittimi e scorgere, dietro casa, un campo di ulivi… il mio Mediterraneo è questo. Facendo colazione vedo dalla finestra i primi movimenti intorno alla sala in cui si svolgerà il corso: è ora di salutare marito e figlia, raccogliere le mie cose e andare! 

Pronta per cominciare!


Lungo due tavolate disponiamo i nostri portatili accessiorati con le tavolette grafiche. Dalla mia postazione ho la fortuna di vedere tutti i volti… simpatici e giovanissimi. E, proprio di fronte, LUI, Mr Big Sunday, il nostro Maestro!


Da sinistra: Teresa, Sabrina, Ilaria, Morena,
Michele, Fabio ed Elisa

Il Prof... meditabondo!


Iniziamo a presentarci (accidenti, sono la prima…) mostrando i nostri lavori tradizionali e in digitale e cercando di motivare la nostra presenza qui… cosa cerchiamo? Lo scopo sembra unanime: colmare le tante nostre lacune nella conoscenza di un software (nato per tutt’altro) che usiamo tutti i giorni come fosse un pennello, per poter proseguire con più strumenti e competenza la nostra strada personale nel campo dell’illustrazione. 
Facile a dirsi… in quindici ore di corso… ma Paolo è fantastico e, sì, riesce a svelare ai nostri occhi un universo mai immaginato, dagli ostici profili colore per la stampa ai semplici comandi rapidi per lo zoom! 

Sono colpita dalle illustrazioni di molti e noto come i ragazzi, rispetto a noi “femminucce”, posseggano in genere molta più padronanza dell’anatomia artistica. Una lacuna “manuale” da colmare, mi propongo. 

Il clima è sereno, l’attenzione vigile, la nostra curiosità trascina tutto il gruppo per sentieri paralleli: Paolo ha risposte per ogni domanda e, se proprio non le ha, se le inventa sul momento… e naturalmente funzionano! 

Nella pausa pranzo ho il piacere di avere come ospite la dolcissima Toko, giunta qui da Barcellona, dove vive da qualche anno. Gio fa da interprete, oltre che da barman (un “italian coffee” per Toko con la moka rodata portata da casa), e ci scambiamo in inglese pareri sul corso e brevi racconti di noi. 

Nel pomeriggio lavoro intenso: creiamo i nostri primi pennelli personali partendo da varie textures sotto la guida di Paolo e li collaudiamo colorando qualche bozzetto. Fra prove e tentativi vari, ciascuno di noi riesce a creare almeno un pennello decente e utilizzabile… che nella nostra storia rimarrà sempre il Primo! 



Sparsi nelle foto: Paolo, Michele, Roberto,
Elisa R., Silvia, Fabio, Ilaria, Morena, Elisa M. e Toko


Fa buio e nemmeno ce ne accorgiamo, sforando di un’ora l’orario previsto per il termine della lezione di oggi. 
Diluvia e Gio preferisce non uscire a cena con gli altri corsisti. Lo ammetto, mi dispiace molto: so che sarebbe stata, questa pizzata, il momento “clou” della conoscenza reciproca, allentata la concentrazione delle ore di lezione. 
Ma va bene così: non ho visto A. per tutto il giorno e mi fa piacere ascoltare il racconto della sua giornata, della visita alla spiaggia sabbiosa e al piccolo borgo di Follonica, del suo incontro con una famigliola felina. Gio ha fotografato per me delle textures naturali e il mare che in questi due giorni non avrò il tempo di vedere, pur essendo a poche centinaia di metri.



  


Meraviglie locali...



Vorrei approfittare della serata in casa per riordinare la prima giornata di appunti, ma sono stanchissima: non ho più l’abitudine a stare a lezione così a lungo! 

Nella tarda serata e nella notte si scatena un vero diluvio. Il giorno seguente, domenica, sappiamo che tutt’intorno a noi molte aree sono alluvionate e che purtroppo vi sono anche delle vittime… 

Alle 8 con Gio la S. Messa a Santa Maria di Lourdes, una curiosa e indescrivibile (architettonicamente parlando) chiesa di Follonica. 
Prima di rientrare al volo per la colazione, do un’occhiata al mare, solo da lontano… ora è calmo e dorato, l’Isola d’Elba così vicina che sembra quasi di poterla toccare. So che là dietro è anche Capraia, di cui ho ricordi splendidi. 

Ore 9 e 15… tutti carichi per la nuova giornata di lezione. Continuiamo a sperimentare e riceviamo nuove illuminazioni dal Maestro, ci scambiamo conoscenze di “fotosciòp” (il… “programma che disegna per caso, ma lo fa bene”!) acquisite un po’ per caso negli anni, scoprendo che vi sono tante vie per ottenere risultati analoghi. 

Ormai tutti i volti che vedo intorno a me hanno un nome, una personalità e una storia: Silvia, Chiara, Fabio, Elisa, Silvia, Cristina, Sabrina, Roberto, Michele, Morena, Ilaria, Elisa, Toko e Teresa… so che li ricorderò tutti nei giorni a venire, ciascuno per un particolare o una battuta, un’immagine o una semplice informazione donata con semplicità. 
Mi serviva davvero questo scambio, dopo anni di lavoro in solitudine!

Primi esercizi

Roberto e Cristina


La sera arriva in fretta ed è il momento dei saluti. Qualcuno già riparte, altri – come me – lo faranno domattina. Il desiderio comune è di rivedersi e ripetere l’esperienza… il “Villaggio degli Illustratori” ha davvero un suo “perché”! 
Saluto gli ultimi rimasti nella sala: Ilaria, Cristina, Teresa… e naturalmente Paolo, bravissimo illustratore ed insegnante simpaticissimo e generoso che spero davvero di reincontrare! 

Gio ordina tre ottime pizze d’asporto e vengo a conoscenza della vena di follia dei miei cari: hanno fatto il bagno in mare sotto il cielo plumbeo e la temperatura da “tedeschi” di stamattina! Almeno avessero atteso l’occhiata di sole che ha scaldato un paio d’ore del pomeriggio! 

Ancora pioggia durante l’ultima nottata. L’ultima colazione nella casetta che sentiamo ormai nostra. Partiamo presto, sotto la solita pioggerella; non vedo nessuno dei compagni intorno… saranno già in viaggio o ancora a dormire? 


I pini nei pressi del villaggio


Uno sguardo ai bei pini e agli ulivi… so che l’aria di casa non sarà altrettanto densa di profumi e che da domani ricomincia la solitaria routine quotidiana. Ma con qualcosa in più. Come dice la mia amica Liza, quando si disegna insieme (soprattutto se, come aggiungo io, la compagnia è ottima) accadono cose misteriose! 

Un grazie a tutti: in particolare a Paolo, a Teresa che ha magistralmente organizzato e sopportato tutti noi e le nostre richieste :-), a Gio ed A. che mi hanno accompagnato… e alla “classe” intera. Senza dimenticare i mitici Nonni che si sono occupati di piccoli e grandi rimasti alla base.

A presto!