Prima o poi quel delizioso istante arriva. Consegnate centinaia di pagine illustrate che hanno richiesto settimane di intenso lavoro, letteralmente senza sosta…
Alzarmi finalmente dal mio angolo e osservarlo da un altro punto di vista.
Buttare pallotte di carta straccia, residui di schizzi eliminati.
Sgomberare la scrivania da resti di nastro adesivo, gomma e matite temperate,
briciole e vasetti vuoti di yogurt.
Spolverare anche dietro il computer.
Già che ci sono pulire anche il monitor.
Sentirmi soddisfatta del mio lavoro.
Scoprire che lo è anche il mio committente.
E che comincio ad averne già un po’ di nostalgia.
Pregustarmi i prossimi incarichi e i progetti futuri.
Accompagnare il piccolino al parco giochi dopo settimane di reclusione forzata.
Godermi il suo sguardo scintillante di gioia.
Ascoltare senza fretta i racconti di scuola.
(Madre snaturata, lo so, ma non c’entra con il post).
Concedermi un bagno caldo di più di venti minuti contro i due abituali.
Fare la spesa con calma.
Preparare un pasto decente e gradito a tutti.
E mangiarlo senza trangugiare.
Partecipare a una Messa feriale.
Guardare un telegiornale.
Guardare un telegiornale.
Magari anche un film insieme.
Rispondere a mail giunte mesi fa
(rimandate, non dimenticate).